Marie Curie: icona della scienza e dei movimenti femministi
di Leonardo Grippo, III J, IIS “Di Vittorio-Lattanzio”, Roma
Questo saggio partecipa al concorso Hansel e Greta. Il vincitore verrà designato sulla base del numero di voti ricevuti e della valutazione da parte di una giuria di qualità. Le votazioni partiranno il 15 giugno 2020. Per votare cliccare su questo link, selezionare il tema desiderato e cliccare sul pulsante “vota” in fondo alla pagina.
Il contributo dato da Marie Curie al progresso scientifico e alla diffusione di una nuova immagine della donna nella società moderna, hanno trasformato la sua figura in una vera e propria icona del nostro tempo.
Maria Salomea Sklodowska (1867-1934), più conosciuta con il nome di Marie Curie, spirito libero e impregnato di cultura scientifica, nacque a Varsavia in Polonia, da Wladislaw Sklodowski e Bronislawa Boguska, coppia di insegnanti appartenenti alla nobiltà decaduta polacca. Sin da adolescente lavorò come istitutrice per portare i soldi a casa e aiutare la famiglia. La sua passione per lo studio era grandissima ma in Polonia a quel tempo le donne non potevano accedere agli studi superiori, per questo, con l’aiuto economico della sorella maggiore, si trasferì a Parigi nel 1891. All’Università la Sorbona si laureò in fisica nel 1893, e in matematica, nel 1894. Nel 1895 Maria Sklodowska sposò Pierre Curie, un professore della scuola di fisica e chimica industriale di Parigi con cui condivideva lavoro, principi morali e devozione alla scienza.
Nel dicembre del 1897 iniziò a compiere studi sulle sostanze radioattive, che da allora rimasero al centro dei suoi interessi. Il primo passo fu misurare il potere di ionizzazione dei raggi uranici utilizzando un condensatore a piatti e un elettrometro associato a un quarzo piezoelettrico. In base agli appunti e alle note di Henrie Becquerel, il quale aveva scoperto che l’uranio emetteva radiazioni, Marie e Pierre Curie indagarono ulteriormente questo fenomeno coniando il termine di radioattività. Giunsero alla conclusione che questi raggi erano una proprietà atomica e per verificare se fossero emessi o no solo dall’uranio, decisero di analizzare tutti i corpi chimici noti. Dopo aver eseguito gli studi sulla radioattività annunciarono di aver scoperto un nuovo elemento, il polonio.
Scoprirono nel 1898 una seconda sostanza fortemente radioattiva e completamente differente dalla prima per le sue proprietà chimiche, il radio. Il primo Nobel per la fisica sulle ricerche dei fenomeni radioattivi le fu assegnato nel 1903, condiviso con il marito Pierre e con Becquerel.
Nel 1906, Pierre Curie, investito da una carrozza, morì e Marie rimase sola con le figlie Irène di nove anni, e Eve di due. Allora le venne affidata la cattedra di fisica alla Sorbona, occupando il posto lasciato vuoto da Pierre. La perdita del marito non frenò il suo interesse per la ricerca e nel 1910 Marie Curie riuscì ad isolare il radio sotto forma di metallo per renderlo più facilmente lavorabile. Per questo nel 1911 le venne riconosciuto il Nobel per la chimica. Così Marie Curie è l’unica donna che ha ricevuto due Nobel in campi differenti.
Durante la Prima guerra mondiale, si adoperò come radiologa al fronte con automobili, chiamate in suo onore “Piccole Curie”, in cui era montata un’apparecchiatura radiografica che permetteva di fare velocemente diagnosi per curare o estrarre pallottole. Viaggiò anche in America per raccogliere fondi per le ricerche ricevendo soprattutto il favore di movimenti femministi che vedevano in lei un faro luminoso da seguire. La sua attività in un campo prettamente maschile attirò ovviamente invidie e pettegolezzi.
Marie e Pierre Curie non ricevettero soldi per le loro scoperte poiché le misero a disposizione a disposizione dell’umanità.
Negli ultimi anni della sua vita, fu colpita da una grave forma di anemia aplastica, malattia contratta a causa della continua esposizione a materiali radioattivi. Il 4 luglio 1934 Marie Curie morì e il suo corpo venne sepolto accanto a quello del marito, in un cimitero nei pressi di Parigi. Più recentemente, nel 1995, le spoglie dei coniugi Curie sono state trasferite al Pantheon di Parigi.
Marie Curie è la prima donna della storia che ha ricevuto questo onore. Ha aperto le porte della ricerca scientifica al genere femminile e oggi riposa nel tempio di anime illustri dedicato “Aux grands hommes/Ai grandi uomini”.
Credits immagine: Smithsonian Institution @Flickr Commons
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