Milioni di persone stanno per morire di fame: i leader mondiali esortati ad agire immediatamente
Lettera aperta agli stati e ai loro leader da parte delle organizzazioni della società civile che lavorano con e per le persone che soffrono la fame o la carestia in tutto il mondo
di Claudia Grimaldi
Lettera aperta agli stati e ai loro leader da parte delle organizzazioni della società civile che lavorano con e per le persone che soffrono la fame o la carestia in tutto il mon
“Non c’è posto per la carestia e la fame nel 21° secolo. La storia ci giudicherà tutti dalle azioni che intraprenderemo oggi”. Si chiude così la lettera aperta agli stati e ai loro leader da parte delle Organizzazioni non governative (Ong) che lavorano per fornire aiuti alle società più svantaggiate del mondo. La lettera nasce in seguito all’invito all’azione della Fao (Food and agriculture organization of the United Nations) e del Wfp (World food programme) per scongiurare la carestia nel 2021.
Il Wfp è la più grande organizzazione umanitaria al mondo che si occupa di combattere la fame e promuovere la sicurezza alimentare; nel 2019 ha fornito assistenza a quasi 100 milioni di persone in 88 paesi vittime di fame e insicurezza alimentare acuta. Nel 2020 il Wfp ha ricevuto il premio Nobel per la pace “per i suoi sforzi per combattere la fame, per il suo contributo al miglioramento delle condizioni per la pace nelle aree colpite da conflitti e per aver agito come forza trainante nel prevenire l’uso della fame come arma di guerra e conflitto”. Il Wfp ha stimato che, in tutto il mondo, sono già più di 34 milioni le persone che devono fare fronte a livelli emergenziali di fame acuta; da qui l’invito all’azione al quale le più importanti Ong del mondo hanno risposto, confermando che troppe persone sono lasciate morire di fame. I conflitti e le violenze, le disuguaglianze, gli impatti del cambiamento climatico, la perdita di terreni hanno avuto effetti devastanti su intere popolazioni. E la battaglia contro Covid-19 ha lasciato queste popolazioni ancora più indietro. Chi lotta accanto a loro testimonia quotidianamente tutto questo ma assiste impotente alla mancanza di aiuto da parte degli stati. Il divario enorme tra i bisogni crescenti e l’assistenza effettiva che queste persone ricevono rischia di spazzare via ogni speranza.
L’appello alle nazioni e ai governi ad agire immediatamente è chiaro: carestia e fame sono causate da azioni umane, ma le azioni umane possono anche ridurre gli effetti peggiori. Sebbene tutti debbano fare la propria parte, i leader mondiali hanno una responsabilità maggiore e devono intervenire subito. Bisogna immediatamente mettere a disposizione i 5,5 miliardi di dollari necessari per l’assistenza alimentare urgente a più di 34 milioni di persone che in tutto il mondo sono a un passo dalla carestia. Secondo Francesco Petrelli di Oxfam Italia per raccogliere questo denaro sarebbe sufficiente che i governi rinunciassero alle spese militari e sospendessero la compravendita di armi per 26 ore.
L’appello alle nazioni e ai governi ad agire immediatamente è chiaro: carestia e fame sono causate da azioni umane, ma le azioni umane possono anche ridurre gli effetti peggiori. Sebbene tutti debbano fare la propria parte, i leader mondiali hanno una responsabilità maggiore e devono intervenire subito. Bisogna immediatamente mettere a disposizione i 5,5 miliardi di dollari necessari per l’assistenza alimentare urgente a più di 34 milioni di persone che in tutto il mondo sono a un passo dalla carestia. Secondo Francesco Petrelli di Oxfam Italia per raccogliere questo denaro sarebbe sufficiente che i governi rinunciassero alle spese militari e sospendessero la compravendita di armi per 26 ore.
C’è, infine, un richiamo a intensificare gli sforzi per porre fine alla violenza e ai conflitti in tutti gli angoli del mondo. L’appello di António Guterres, segretario generale delle Nazioni unite che, a marzo 2020, chiedeva un immediato “cessate il fuoco” globale è rimasto praticamente inascoltato. Bisogna fermare i conflitti armati affinché l’assistenza umanitaria possa raggiungere le comunità senza ostacoli o impedimenti.
L’esortazione finale non lascia spazio a dubbi: non c’è tempo da perdere perché bisogna fornire a tutti, in ogni parte del mondo, gli strumenti necessari per costruire un futuro più resiliente, per adattarsi ai cambiamenti climatici e per proteggersi dagli effetti del Covid-19. Intervenire subito aiuterà a prevenire futuri conflitti e sfollamenti ed eviterà fame e carestie.
Immagine in evidenza: Wikimedia Commons
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