Nikola Tesla
di Giacomo Ancora e Adriano Romanini, II M, Liceo Scientifico Talete, Roma
Questo saggio partecipa al concorso Hansel e Greta. Il vincitore verrà designato sulla base del numero di voti ricevuti e della valutazione da parte di una giuria di qualità. Le votazioni partiranno il 15 giugno 2020. Per votare cliccare su questo link, selezionare il tema desiderato e cliccare sul pulsante “vota” in fondo alla pagina.
Se la popolarità di un uomo fosse proporzionale all’impronta che ha lasciato, allora sentiremmo parlare molto più spesso di Nikola Tesla. La sua personalità eccentrica ed il suo indiscusso genio fuori dagli schemi, lo condussero a scoperte che gli conferirono gli appellativi di “scienziato pazzo” e “il santo patrono della moderna elettricità”. Dedicò la sua vita allo studio dell’elettromagnetismo applicato che gli valse, insieme a Thomas Edison, il premio Nobel per la fisica, rifiutato da entrambi a causa delle tensioni tra i due.
Tale diverbio fonda le sue radici nel passato ed in particolare risale all’arrivo di Tesla in America nel 1884, a seguito dei suoi studi nel campo dell’ingegneria elettrica all’Università tecnica di Graz e di fisica e matematica avanzata all’Università di Praga quando, dopo aver collaborato, i loro rapporti terminarono a causa di una scommessa presa troppo seriamente da Tesla stesso. È l’inizio di una grande rivalità, la “guerra delle correnti”, che vide contrapposta la corrente alternata, sostenuta da Tesla, a quella continua, appoggiata da Edison. La ricerca di Tesla, per quanto poco conosciuta, è caratterizzata da un’originalità e una lungimiranza fuori dal comune. Esempi lampanti di ciò sono il suo teorico sistema di raccolta e trasmissione di informazioni, precursore dei computer, il macchinario capace di produrre Raggi X, distrutto da un incendio, la lampada al neon, la Tesla Tower che, se completata, avrebbe permesso la trasmissione senza fili e il controllo di oggetti tramite onde radio.
Nella quotidianità di Tesla, la follia era all’ordine del giorno; basti pensare a progetti quali “il raggio della morte”, la cui costruzione “avrebbe messo fine a tutte le guerre nel mondo” o il teletrasporto tramite un muro di luce, entrambe idee frutto di una mente tanto contorta quanto geniale. Oltre ad essere stato, con i suoi numerosi brevetti, combustibile per l’esplosione della seconda rivoluzione industriale, Tesla aveva un occhio di riguardo verso il mondo e chi lo abitava. Disdegnava infatti le guerre e il denaro, tant’è che donava i suoi profitti ai bisognosi, e inoltre si nutriva seguendo una dieta vegetariana.
Benché mai attestato da un premio Nobel e ad oggi poco conosciuto, il genio di Tesla è stato omaggiato dando il nome dello scienziato all’unità di misura dei campi magnetici. Gli studi sulla corrente alternata, a suo parere preferibile alla continua, che ad oggi viene utilizzata massivamente a causa della facilità di produzione e dell’alto rendimento, sono probabilmente il più grande lascito che abbiamo di questo geniale fisico, e testimoniano quanto la sua ricerca sia stata determinante.
Rimarcabile anche la sua visione del mondo e, in particolare, del futuro. Tesla era infatti fermamente convinto, anche prima delle suffragette, che le donne avrebbero governato il mondo definendole “api regine”. Un visionario, insomma, più che un inventore, le cui vestigia restano nei suoi brevetti, pensieri, utopie. Sta a noi tenerne vivo il ricordo.
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