La notte europea dei ricercatori, una iniziativa che dal 2005 vede coinvolte le principali Università e Istituti di ricerca europei, anche quest’anno aprirà le porte dei laboratori ai cittadini. Le iniziative si svolgeranno esclusivamente on-line per la pandemia di Sars-Covid-19 ma non per questo saranno meno ricche e interessanti

Nella notte europea dei ricercatori si entra nei laboratori di tutta Europa. Dal 2005 i numeri delle istituzioni coinvolte in questo progetto di divulgazione scientifica sono notevoli: 400 città, 1,6 milioni di visitatori e centinaia di ricercatori e istituzioni pubbliche. Un’occasione unica di confronto tra esperti e cittadini, cioè tra chi fa la scienza e chi la finanzia: come nelle edizioni precedenti, molti eventi sono dedicati a bambini e ai giovanissimi, gli scienziati di domani.

Dal 2018 l’Università Sapienza e l’Università di Tor Vergata, insieme a Inaf, Enea, Cnr, Ingv, Ispra, Infn, Cineca, si sono riuniti nel consorzio Scienza Insieme presentando il progetto NET, uno dei sette progetti italiani per finanziare la notte europea dei ricercatori 2020. Sono state messe in campo moltissime iniziative preparatorie all’evento finale: tra queste, trekking scientifici, incontri e spettacoli divulgativi, laboratori in arene cinematografiche, aperitivi scientifici con un focus particolare sui cambiamenti climatici.

A causa della pandemia, molte delle iniziative in programma hanno subito dei cambiamenti. Alcuni eventi sono stati spostati on line, altri invece sono stati ridimensionati nel numero di partecipanti per permettere lo svolgimento in sicurezza.

Nelle “Storie di ricercatori” troviamo 10 video che raccontano i percorsi e le esperienze di vita di 10 ricercatori e ricercatrici del progetto NET, i sogni, le curiosità e le speranze di ciascuno di loro fin da bambini. La notte si svolgerà interamente on line e l’evento sarà trasmesso il 27 novembre dalle 19.00 su RAIPLAY RaiPlay con talk divulgativi sui temi chiave della ricerca tra cui i cambiamenti climatici, la sfida della pandemia, le scoperte nello spazio, le specie aliene invasive e il futuro dell’economia circolare.

Immagine in evidenza: Pixabay