Ologramma
Il 4 ottobre è stato inaugurato, presso l’aula collegiali del rettorato della Sapienza, il sistema di proiezione olografica installata sui propilei della città universitaria e raffigurante la cupola di Sant’Ivo alla Sapienza. Questo sistema olografico è parte del Progetto Sapienza, un’iniziativa che vuole riportare alla memoria i beni culturali dell’ateneo e nato in collaborazione con la Fondazione Roma. L’intento del progetto è quello di ricordare il passato ma con uno sguardo al futuro e alle nuove tecnologie.
di Sofia Gaudioso
Il 4 ottobre è stato inaugurato, presso l’aula collegiali del rettorato della Sapienza, il sistema di proiezione olografica installata sui propilei della città universitaria e raffigurante la cupola di Sant’Ivo alla Sapienza. Questo sistema olografico è parte del Progetto Sapienza, un’iniziativa che vuole riportare alla memoria i beni culturali dell’ateneo e nato in collaborazione con la Fondazione Roma. L’intento del progetto è quello di ricordare il passato ma con uno sguardo al futuro e alle nuove tecnologie.
All’inaugurazione sono intervenuti la rettrice Antonella Polimeni, il prorettore al Patrimonio artistico storico e culturale Alessandro Zuccari, il prorettore al Patrimonio architettonico Carlo Bianchini e il presidente della FondazioneRoma Franco Parasassi.
L’ologramma è una tecnica che permette di visualizzare un’immagine, precedentemente registrata, in tre dimensioni sfruttando l’interferenza (un fenomeno fisico dovuto a onde che interagiscono fra loro in un punto dello spazio) di fasci di luce laser su una piastra olografica. Esistono diverse tecniche di olografia, nel caso del Progetto Sapienza è stata utilizzata una rete semi trasparente di luci led che riproduce un’immagine a colori con effetto olografico 3D, è un sistema unico e altamente innovativo. La lastra è di 5 metri per 3, per via della sua trasparenza permette allo spettatore di guardare l’immagine da entrambi i suoi lati e infine, l’ologramma è visibile sia di giorno che di notte.
“Apre così a scenari che hanno impatto sulla comunicazione dei beni culturali in contesti delicati che non erano previsti all’inizio del percorso quindi si è un punto di arrivo ma anche di partenza, per altre cose” ha detto Bianchini durante la cerimonia.
L’immagine che è stata scelta di proiettare raffigura la cupola borrominiana della chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza, che in passato era la sede storica della Sapienza.
“Un patrimonio unico e irripetibile incredibilmente dimenticato” ha affermato Zuccari. “Questa installazione permanente vuole risarcire lo strappo che è avvenuto con l’abbandono della sede storica, con l’apertura della città universitaria nel 1936. Sin da subito è stato evidente che immaginare un riferimento alla chiesa borrominiana di Sant’Ivo e alla sua cupola fosse la scelta migliore per ricucire questo strappo e tornare alle origini. La cupola di Sant’Ivo rappresenta un manifesto materiale della cultura della conoscenza e quindi una delle migliori rappresentazioni della natura stessa dell’università” ha dichiarato la rettrice Polimeni e ha continuato “l’ologramma sarà non solo il modo per ricucire lo strappo ma anche un canale per comunicare con la città di Roma”. L’ologramma sarà infatti visibile anche all’esterno dell’ateneo, su piazzale Aldo Moro.
Lo schermo olografico è stato installato e realizzato dalla società Stark srl, in collaborazione con la startup della Sapienza Janus, con il Dipartimento di Storia disegno e restauro dell’architettura, con il Master in Comunicazione dei Beni Culturali, con il centro di ricerca e servizi Saperi & Co e grazie al finanziamento e al supporto di Fondazione Roma.
Già in passato Fondazione Roma ha collaborato con Sapienza Università di Roma nella realizzazione di un progetto per migliorare la didattica. In quel contesto sono stati creati ambienti virtuali, servizi automatizzati e simulation training. Tra questi, un esempio è lo skill lab un laboratorio di simulazione che permette agli studenti, supervisionati dai docenti, di mettere in pratica la teoria medica prima della fase sul paziente. Oggi, nell’ambito del Progetto Sapienza, Fondazione Roma ha messo a disposizione borse di dottorato e assegni di ricerca per catalogare il patrimonio artistico della Sapienza e, inoltre, ha finanziato il progetto per lo schermo olografico della cupola di Sant’Ivo alla Sapienza.
La realizzazione e l’installazione del sistema olografico è stata portata avanti da Stark srl una società che si occupa di brevettare innovativi sistemi di comunicazione visiva, immersiva e interattiva tra cui maxischermi, proiezione 3D, di maxi-proiezioni e grandi immagini, di ologrammi e di schermi a ultra-definizione.
L’ologramma è stato progettato anche con il contributo di Janus e di Saperi & Co. Janus è una startup della Sapienza nata da un progetto del Dipartimento di Storia disegno e restauro dell’archi tettura dell’ateneo che ha l’obiettivo di rinnovare il modello attuale di comunicazione dei beni culturali. Propone una comunicazione in cui lo spettatore è coinvolto in prima persona e sviluppa metodologie innovative come le riproduzioni virtuali e tridimensionali, i laser, gli scanner e le rappresentazioni topografiche. Saperi & Co, invece, è un centro di ricerca e servizi della Sapienza università di Roma nato per promuovere la ricerca dell’ateneo. Supporta le attività dei ricercatori e degli studenti fornendo spazi di coworking, attrezzature e laboratori all’avanguardia. Promuove corsi di formazione e alta formazione e apprendistati di ricerca. Aiuta la ricerca interna dell’università a comunicare con il mondo imprenditoriale privato, favorendo la transizione dei prodotti della ricerca al mercato e alla società.
Queste realtà in collaborazione con i professori della Sapienza e con l’amministrazione dell’ateneo hanno reso possibile l’installazione permanente dell’ologramma della cupola di Sant’Ivo alla Sapienza, un progetto ambizioso che porterà a sviluppi futuri del sistema olografico.
Sofia Gaudioso, Biologa e studentessa del Master La Scienza nella Pratica Giornalistica.
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