L’uomo e il pianeta assieme
Durante il convegno “Antropologia della salute: nuovi approcci e prospettive” organizzato dall’Istituto Italiano di Antropologia e dall’Istituto Italiano di Palentologia Umana in collaborazione con Giovanni Destro Bisol e il Dipartimento di Biologia Ambientale della Sapienza è intervenuta Isabella Saggio biologa del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Charles Darwin che ha parlato del concetto di One Health e di come è stato integrato nelle azioni del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza italiano.
di Mattia La Torre e Sofia Gaudioso
One Health è un concetto di cui si sente parlare molto. Nei giornali, nei progetti, nelle discussioni politiche locali ed internazionali.
Ma cosa significa One Health?
“Si tratta di un sistema integrato e unificante che mira a bilanciare e ottimizzare in modo sostenibile la salute di esseri umani, animali, piante ed ecosistemi”. Isabella Saggio all’inizio della sua presentazione definisce anche il tema One Health, come un approccio di tipo olistico, recuperando concetti antichi. “Giorno dopo giorno, e in particolare dopo la pandemia – continua Saggio – stiamo imparando come la salute del pianeta, degli animali, delle piante e degli esseri umani sono intimamente interconnessi”.
Da dove viene il concetto One Health?
La discussione su come riuscire ad integrare esperienza, azione e conoscenza è iniziata con il confronto fra Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), Organizzazione mondiale per la salute degli animali (Woah) e Organizzazione mondiale della sanità (Oms). A questa triade si è aggiunto il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) nel marzo 2021. Questo quadripartito ha lanciato il “Piano di azione congiunto One Health” che mira a prevedere, prevenire e migliorare la salute di esseri umani, animali piante e ambiente. Si tratta di un piano quinquennale con durata dal 2022 al 2026. Le aree tematiche di interesse sono sei: sistemi sanitari, epidemie e pandemie zoonotiche emergenti e riemergenti, zoonosi, malattie tropicali trascurate e trasmesse da vettori, resistenza antimicrobica e sicurezza alimentare. In Italia un’importante opportunità per sviluppare i principi del One Health è arrivata con il Pnrr, l’investimento previsto dal recovery plan europeo. “Alla Sapienza coordino un gruppo di lavoro – afferma Saggio – coinvolto in un progetto finanziato dal Pnrr, che si occupa di biodiversità e One Health.
Ma come si può mettere in pratica il One Health? che contributo possiamo dare?
Come universitari noi abbiamo tre missioni: la formazione, la ricerca e la disseminazione, spiega Saggio. Su questi tre pilastri si possono creare nuove competenze, carriere e nuove opportunità di lavoro. Alla Sapienza stiamo lavorando alla messa in atto di percorsi interdisciplinari sui temi One Health, fra questi abbiamo disegnato un Master per la formazione di “One Health analysts”.
Sofia Gaudioso, biologa e studentessa del Master La Scienza nella Pratica Giornalistica
Mattia La Torre, biologa del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin”
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