Pilastri della Creazione: la straordinaria foto di Hubble

Pilastri della Creazione: la straordinaria foto di Hubble

A vent’anni dal primo scatto, il telescopio Hubble è tornato a fotografare le colonne dell’Universo dove nascono le stelle, con un risultato eccezionale

Per festeggiare il suo primo quarto di secolo, il telescopio spaziale Hubble ha immortalato di nuovo i Pilastri della Creazione, con una definizione mai raggiunta prima.

Vent’anni fa, Hubble aveva mostrato al mondo per la prima volta le tre colonne di polveri e gas interstellare, conquistando la celebrità. Oggi, confrontando i due scatti, la differenza è davvero notevole. Grazie alle migliorie tecniche apportate negli ultimi anni, Hubble ci vede molto meglio. Dal 2009, infatti, l’istallazione della Wide Field Camera 3   ha ampliato il suo campo visivo, e gli ha permesso di riprendere anche a infrarossi. Poi, nel 2014, il Nobel per la fisica Adam Reiss  ha applicato al telescopio la tecnica di scansione spaziale, basata sul calcolo della parallasse. Così oggi Hubble è in grado di fotografare oggetti distanti 10.000 anni luce, con una risoluzione due volte maggiore rispetto a prima.

Lo scatto del ’95 aveva consentito di osservare per la prima volta una regione di formazione stellare: una nursery dove nascono le stelle, lontana 7000 anni luce. La nuova fotografia ci mostra, invece, cos’è accaduto ai tre “artigli” della Nebulosa dell’Aquila  negli ultimi vent’anni: stanno scomparendo, e neanche troppo lentamente.

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Le due fotografie scattatae da Hubble a confronto. A destra quella del 1995, a sinistra quella di oggi. Credits: NASA

Il processo di erosione è stato rilevato proprio grazie agli infrarossi, che penetrano le zone oscure di gas e polveri svelando le stelle al loro interno. Solo così ci si è accorti che i Pilastri sono colonne di polveri e gas che si stanno dissolvendo, muovendosi a una velocità di 725 chilometri orari.

Oggi rischiano di essere spazzati via dagli stessi venti di materia ionizzata che li hanno creati, tanto da suggerire agli astronomi di ribattezzarli “pilastri della distruzione”. Infatti, la foschia bluastra che li avvolge, visibile nelle foto, è proprio la materia che evapora nello spazio resa incandescente dalle giovani stelle.

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A confronto la fotografia scattata da Hubble nel visibile (sinistra) e quella scattata ad infrarossi (destra), dove si vede il processo d’erosione. Credits: NASA

Hubble, frutto della collaborazione tra le agenzie spaziali NASA  ed ESA, ci ha regalato le migliori fotografie dell’Universo. La sua missione però sta per concludersi. Il 24 aprile 2015 compirà 25 anni, e dal 2018 sarà rimpiazzato dal suo successore, il James Webb Space Telescope.

Credits immagine di copertina: NASA