Antonella Polimeni è la nuova rettrice di Sapienza Università di Roma
Dopo 700 anni una donna alla guida della più prestigiosa università italiana
Ci sono voluti 700 anni prima che una donna riuscisse ad assurgere alla più alta carica istituzionale della Sapienza, uno degli atenei più grandi e prestigiosi d’Europa e uno dei più antichi al mondo (fondato nel 1303 da Bonifacio VIII con il nome di Studium Urbis). La nuova rettrice è Antonella Polimeni, classe ’62, nata a Roma ma di sangue calabrese, sposata con due figli. In carica dal primo dicembre, succede a Eugenio Gaudio, rettore del sessennio 2014-2020. La Polimeni ha vinto alla prima tornata elettorale con 2.529,74 voti su 4.170,32, ottenendo la maggioranza assoluta (il 60,7%). I due sfidanti Federico Masini, ordinario di Lingue e letterature della Cina e dell’Asia sud-orientale, e Vincenzo Nesi, ordinario di Analisi matematica, hanno infatti preso rispettivamente 765,46 e 734,26 voti.
Ma torniamo alla Polimeni. La nuova rettrice, che è anche la prima preside donna della Facoltà di medicina e odontoiatria, vanta un curriculum davvero ricco di esperienza. La sua attività di ricerca (iniziata nel 1987) si è sempre svolta nell’ambito del settore scientifico disciplinare MED/28 (Malattie odontostomatologiche), settore nel quale ricopre il ruolo di professore ordinario dal 2005. Per citare solo gli incarichi più recenti in corso, è attualmente coordinatrice del Dottorato di ricerca in Malattie dello scheletro e del distretto oro-cranio-facciale e della Scuola di specializzazione in odontoiatria pediatrica. È inoltre direttrice del Master di II livello in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” in collaborazione con l’Inail. La sua attività scientifica è rivolta agli studi su materiali biocompatibili, celiachia, alterazioni ultrastrutturali dei tessuti duri, diagnostica 3D delle strutture oro-cranio-facciali e malattie rare di tale distretto, tumori di testa-collo, sindrome delle apnee ostruttive nel sonno. Questa attività è egregiamente testimoniata dalla vasta produzione scientifica che vede la Polimeni autrice e co-autrice di 470 pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali, di più di 100 proceedings di congressi, di 6 manuali e 2 monografie. Ha curato l’edizione italiana di un atlante, di due manuali e di linee guida del Ministero della salute. Ha inoltre ricoperto (e ricopre attualmente) numerosi incarichi in qualità di esperta in tavoli tecnici del sopraccitato Ministero, dell’Istituto superiore di Sanità e della Regione Lazio.
La nuova rettrice ha sempre posseduto caratteristiche da leader, come dimostrato dall’esperienza venticinquennale negli organi interni dell’ateneo romano: da studentessa ricopriva già il ruolo di rappresentante degli studenti e successivamente, da ricercatrice e professoressa, quello di componente del Nucleo di valutazione dell’ateneo (di cui è stata presidente dal 2000 al 2009) e membro del Consiglio di amministrazione negli anni 2013-2018.
Nel corposo programma presentato per le elezioni rettorali, la Polimeni ha toccato temi importanti e delicati. Ha tra l’altro dichiarato di voler superare il gender gap nella ricerca e ricomporre la frattura tra scienza e società, sconfiggendo le gravi diffidenze verso la ricerca che in questo momento di crisi sono ancora più marcatamente evidenti. Non potevano mancare poi riferimenti all’attuale situazione pandemica e all’importante ruolo delle Università per contrastarla: “Le università giocano un ruolo strategico nella battaglia al Covid”, ha recentemente dichiarato Polimeni in un’intervista al Tg1.“Essere la prima donna al vertice della Sapienza dopo 700 anni è un bel segnale, una vittoria oltre che un onore. C’è stata unità nel voto, ma la vittoria è una vittoria per tutte le studentesse, le ricercatrici, le professoresse e per tutte le operatrici sanitarie impegnate negli ospedali universitari e che si stanno impegnando senza sosta nella lotta al virus”.
Credit immagine: www.antonellapolimeni.it
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