Ricarica wireless, ci siamo quasi
Il Nobel per la fisica Hiroshi Amano e il suo gruppo di ricerca sono sulla strada giusta per mettere a punto un sistema efficiente di trasferimento di energia a distanza
Chi non vede l’ora di liberarsi della matassa indistricabile di cavi che oramai ci sommerge tutti? Anche i meno tecnologici sono in attesa della fatidica ricarica wireless alla quale molti gruppi di scienziati stanno lavorando da tempo. “Il sistema sul quale puntare è il nitruro di gallio (GaN)”, rivela il Nobel Hiroshi Amano a una conferenza all’università di Hyderabad che lo ha ospitato il 3 gennaio 2018. Agli studenti di Hyderabad, Amano ha parlato del suo percorso di ricerca e della tecnologia alla base dei led a luce blu, che gli ha permesso di ottenere fonti di luce bianca a risparmio energetico, e per cui è stato insignito del Nobel per la fisica insieme a Isamu Akasaki e Shuji Nakamura nel 2014. I led blu si basano sui cristalli di GaN, un semiconduttore molto potente e versatile. L’impresa in cui sono riusciti Amano e Akasaki è stata di far crescere, dopo migliaia di tentativi, dei cristalli di alta qualità e abbastanza grandi (come un granello di sale) per la messa a punto del led.
Amano e il suo team stanno ora utilizzando la tecnologia di cristallizzazione del GaN per sviluppare un sistema di trasferimento di energia a distanza che sfrutta onde elettromagnetiche. In sostanza, l’elettricità è convertita in onde ad alta frequenza che vengono inviate al sistema di destinazione, per poi essere riconvertite in elettricità tramite un’antenna di ricezione. Il gruppo punta a creare, entro tre anni, un sistema wireless per fornire energia a dei droni a qualche dozzina di centimetri in tre minuti. Il passo successivo sarà quello di allungare la distanza ad un centinaio di metri.
Al momento esiste già qualche sistema di ricarica senza fili. Ma la loro efficienza è ancora bassa perché gran parte dell’energia viene persa durante il processo, e sono applicabili solo su dispositivi che ne utilizzano piccole quantità, come i telefoni. Il metodo al momento più conosciuto è quello dell’induzione magnetica, ma funziona solo su distanze molto brevi: il dispositivo da ricaricare, anche se senza fili, deve essere appoggiato sul caricatore.
A Hyderabad Amano ha parlato anche delle applicazioni di più forte impatto sociale che saranno possibili una volta che il sistema sarà messo a punto, ad esempio le auto elettriche potranno essere ricaricate mentre viaggiano. L’obiettivo a lungo termine di Amano è di inviare energia alle isole e altri posti remoti. E magari, in un futuro più lontano, si potrebbe addirittura pensare di trasmettere energia alla Terra direttamente da pannelli solari nello Spazio.
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