Sapienza “di genere”: la giornata internazionale della donna e le attività in Sapienza

Sapienza “di genere”: la giornata internazionale della donna e le attività in Sapienza

8 marzo in Sapienza: una giornata di conferenze, mostre e attività per la rivendicazione dei diritti delle donne e contro la violenza di genere, per sensibilizzare le studentesse e gli studenti alla condizione della donna nella società contemporanea

L’8 marzo si celebra la giornata internazionale delle donne, che affonda le sue radici nelle lotte portate avanti per oltre un secolo dai movimenti di donne per rivendicare diritti lavorativi, suffragio universale, migliori condizioni economiche e sociali. Oggi la sua ricorrenza è strettamente legata anche al 25 novembre, ossia alla “giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, una ricorrenza istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) nel 1999, che si focalizza sulla sensibilizzazione rispetto alla violenza sulle donne.
Sapienza – Università di Roma ha organizzato in questa giornata molti eventi aperti al pubblico, per stimolare le proprie studentesse e i propri studenti alla riflessione sulle tematiche di genere e sulla violazione dei diritti umani delle donne nel mondo.
Ma come nasce la giornata internazionale della donna?

Un po’ di storia

I primissimi passi verso un movimento di rivendicazione femminile furono mossi da gruppi informali di donne nel 1848 negli Stati Uniti. Due donne, Elizabeth Cady Stanton e Lucretia Mott, impotenti davanti al divieto di prendere parola durante una convention contro la schiavitù, raggrupparono alcune centinaia di persone alla prima conferenza sui diritti delle donne, che si tenne a New York. Le richieste erano già chiare: diritti civili, politici, sociali e religiosi per le donne, e una dichiarazione ufficiale che li formalizzasse.
La proposta, che comprendeva anche il diritto di voto, fu derisa dal pubblico, ma ne nacque un nuovo movimento.

In Europa la prima giornata internazionale delle donne fu istituita nel 1910 in Danimarca, durante la conferenza della Seconda internazionale delle donne socialiste. Le partecipanti decisero di stabilire una giornata per lottare a favore del suffragio universale e da quell’anno iniziò a essere celebrata in tutta Europa, anche se si teneva in date diverse in ogni paese.

La ricorrenza fu persa con la prima guerra mondiale, ma con la fine del conflitto le donne in Russia scelsero di nuovo di protestare e scioperare per “il pane e la pace” l’ultima domenica di febbraio, che nel calendario gregoriano, usato oggi dalla maggior parte dei paesi del mondo, corrispondeva all’8 marzo. Passarono solo quattro giorni dalla protesta e lo zar abdicò, e il nuovo governo concesse subito alle donne russe il diritto di voto. Da quel momento in poi, la data dell’8 marzo divenne il simbolo della lotta dei diritti delle donne, al punto da essere riconosciuta dall’Onu nel ‘77.

L’8 marzo nel nostro ateneo: una Sapienza “di genere”

Gli eventi legati all’8 marzo 2023 in Sapienza sono stati molti: conferenze, mostre e seminari non sono mancati. Tra questi c’è stata la conferenza “Pari opportunità o opportunità tra pari? Giornata internazionale dei diritti della donna” in Aula Magna che ha trattato le tematiche dei diritti negati alle donne nel mondo, così come la situazione sulla parità di genere e la figura della donna nei media. Durante l’evento, l’università ha assegnato le borse di studio #100ragazzeStem, destinate a studentesse meritevoli immatricolate in corsi di laurea STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), pensate per contribuire a ridurre il divario di genere nella formazione superiore in ambito scientifico.

Fra le altre attività, è visitabile fino al 9 maggio 2023 la mostra “Scarpe rosse in Sapienza”, un progetto artistico contro la violenza di genere ospitato presso il Museo di Storia della Medicina. Tra le opere esposte ci sono composizioni di artisti indipendenti o nate grazie alla collaborazione di studenti e studentesse delle scuole aderenti al progetto.

Sapienza nel corso di questo anno accademico ha più volte mostrato vicinanza e solidarietà alle donne che hanno subito una violazione dei diritti umani negli eventi accaduti in Iran e Afghanistan.
Le popolazioni dell’Iran stanno subendo una forte repressione dei diritti umani, e molte donne sono state arrestate per aver mostrato in pubblico o sui social i propri capelli per protesta contro le stringenti leggi sul velo.
Il Senato Accademico, unendosi all’appello di solidarietà della Rete delle Università italiane riunite per la Pace, ha condannato le violenze subite da donne e uomini in Iran per mano del proprio governo, e ribadito l’importanza di tutelare i diritti umani con ogni strumento.

In Afghanistan invece, a dicembre, alle donne è stato fatto divieto assoluto di frequentare le università. Anche in questo caso Sapienza ha deciso di esprimersi e sottoscrivere l’invito dell’associazione D.i.Re – Donne in rete contro la violenza – per creare una rete istituzionale di accoglienza e aprire le porte delle nostre università alle donne afgane.