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Degisew Yinur Mengistu è dottorando presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” della Sapienza Università di Roma. È un biotecnologo originario dell’Etiopia, paese dove è cresciuto e dove ha studiato fino alla laurea magistrale. Si è trasferito in Italia per conseguire il dottorato di ricerca. In questa intervista ci parla di lui e delle differenze e somiglianze fra Italia ed Etiopia
Qual è il tuo paese di origine?
L’Etiopia. Sono cresciuto in un’area conservatrice del paese, di ortodossi, dove ho imparato molte cose di storia, dell’Impero romano e dell’antica cultura anche italiana.
Qual è stato il tuo percorso accademico?
Mi sono laureato, triennale e magistrale, in biotecnologie in Etiopia. I miei studi erano incentrati sulle biotecnologie mediche, infatti l’argomento della mia tesi magistrale riguardava la diagnosi della diarrea. L’obiettivo era sviluppare un test diagnostico molto veloce, rapido ed economico per individuare solo ciò che causa la diarrea. Ora sto facendo il dottorato di ricerca presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” della Sapienza Università di Roma. Il mio progetto di ricerca riguarda l’analisi del meccanismo patogenetico della MCPH primaria utilizzando la Drosophila come sistema modello.
Perché hai scelto di trasferirti in Italia?
Sono cresciuto imparando molte cose sulla cultura italiana, è qualcosa che ho dentro da sempre e che per questo mi attrae.
Quando sei arrivato e come ti trovi in questa università?
Sono arrivato nel novembre 2021, quindi due anni fa. È un’esperienza incredibile. La Sapienza è una delle università più prestigiose al mondo e tra le prime in Italia. Per me è surreale essere qui e ne sono molto orgoglioso. Mi sento davvero privilegiato di essere un dottorando della Sapienza e di poter interagire con i suoi studenti e i suoi professori.
Quali sono secondo te le differenze e i punti di contatto fra Etiopia e Italia?
Partendo dalle cose in comune direi che le interazioni tra le persone sono davvero simili: etiopi e italiani, infatti, sono entrambi di indole socievole. Un’altra cosa che abbiamo in comune riguarda il nostro credo. In entrambi i paesi siamo di religione cristiana, cattolica in Italia e ortodossa in Etiopia, e ci sono molti collegamenti tra questi due tipi di cristianesimo. La differenza principale è invece rappresentata dalla lingua.
Cosa pensi in generale della tua esperienza qui?
Tutte le cose nuove che ho vissuto qui sono difficili da esprimere per me. È davvero incredibile: tanta cultura, arte, scultura, musica e pittura.
Il secondo anno per un dottorando è quello più intenso, quello in cui solitamente inizi a fare le somme e a stringere sui dati per la tesi. Come stai gestendo tutte le attività richieste?
È dura, ma sto facendo del mio meglio. Sto preparando i manoscritti per le pubblicazioni e la monografia della mia tesi.
Com’è la tua vita fuori dal laboratorio?
Sono religioso e frequento una comunità qui a Roma, la Chiesa Ortodossa Etiope. Solitamente, la domenica la trascorro con i membri della comunità a pregare, a parlare di diverse questioni e a fare attività ricreative. Il sabato, invece, spesso esco con amici italiani, e così imparo anche qualche nuova parola.
Ti aspettavi di trovare un ambiente internazionale in Italia, durante il tuo dottorato?
Mi aspettavo che ci fosse diversità, perché gli studenti di un dottorato provengono spesso da tanti paesi diversi. Per quanto riguarda la lingua, ovviamente, l’inglese è quella internazionale e viene utilizzata in tutto il mondo. La maggior parte delle volte, nel mondo accademico, viene usato l’inglese come mezzo di interazione. Quindi non sono rimasto affatto sorpreso. Invio i miei report sui progressi della ricerca in inglese, comunico con il mio professore in quella lingua. Tuttavia, sto anche cercando di imparare l’italiano perché è una lingua fantastica e interessante.
l’Etiopia per me è “origine della civiltà” perché è la terra da cui è nata l’umanità
Come descriveresti l’Etiopia?
Direi “origine della civiltà” perché l’Etiopia è la terra da cui ha avuto origine l’umanità. Qui è stato ritrovato Lucy, il famoso scheletro femminile della specie di ominide Australopithecus afarensis, nonché il più antico scheletro di Homo sapiens. Inoltre, in Etiopia ci sono quasi 80 gruppi etnici, il che significa che abbiamo culture e lingue diverse, è un mix di diversità.
E come descriveresti l’Italia in una parola?
È impossibile descriverla in una sola parola. L’Italia è un paese pieno di arte e dove le persone sono gentili e divertenti. Quindi forse la descriverei come un paese di “persone divertenti con arte meravigliosa”.
Degisew Yinur Mengistu dottorando della scuola Genetica e Biologia Molecolare della Sapienza Univertisòt di Roma
Mattia La Torre, biologa e ricercatrice di tipo A presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” della Sapienza Università di Roma
Sofia Gaudioso, biologa e comunicatrice della scienza, Sapienza Università di Roma
Carmine Nicoletti, tecnico esperto della Sapienza università di Roma
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