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Si riunisce in India il G9 dei Nobel

Appena terminata l’edizione 2017 del “Nobel prize series”: dal 9 al 13 gennaio scorso, nove Premi Nobel si sono incontrati a Gujarat, in India, dove hanno tenuto conferenze pubbliche e lezioni agli studenti

Da Ramakrishnan a Yonath, da Gross ad Haroche, passando per Michel e Robert: sono alcuni tra i 9 Premi Nobel che hanno partecipato all’edizione 2017 del Nobel prize series appena terminata in India, in concomitanza e sincronia con l’incontro biennale al vertice Gujarat Vibrant, al quale di consueto prendono parte leader politici, imprenditori, investitori e aziende dello stato indiano con lo scopo di esplorare e direzionare consapevolmente il business del paese. Dal momento che sono soltanto quattro i premi Nobel scientifici di questo paese sugli 870 assegnati dal 1901 a oggi, l’India ha adottato una vera e propria “terapia d’urto”, accogliendo “in casa propria” il G9 dei Nobel.

Il primo ministro Narendra Modi ha inaugurato l’evento che ha avuto inizio con una mostra pubblica dal titolo “The Nobel prize: ideas changing the world”, approdata quest’anno nella città di Ahmedabad. Tra i temi trattati, la vita del fondatore del premio di Stoccolma, Alfred Nobel, e l’importanza del premio nel progresso scientifico su scala mondiale.

Con la partecipazione di ben nove Premi Nobel e dei più eminenti scienziati indiani, nel giorno seguente si è tenuto il “Nobel prize series dialogue”, dai temi “Scienza e società” e “Scoperta per l’applicazione”. Ampia attenzione nel dibattito è stata data all’importanza della curiosità intellettuale nella scienza e alla necessità di dar fiducia anche alla cosiddetta blue skies research”, la ricerca puramente conoscitiva che, nel passato si è rivelata sorprendentemente basilare per il raggiungimento di traguardi scientifici inaspettati: laser e antibiotici sono solo alcune delle scoperte così conseguite. A tal proposito sono stati davvero rilevanti gli interventi di Serge Haroche, Nobel per la fisica nel 2012 per aver “aperto la strada” all’era dei computer superveloci servendosi della fisica quantistica, che ha ripetuto questo tema come fosse un mantra; William Moerner, vincitore nel 2012 per aver sviluppato microscopi ottici ad altissima risoluzione; David Gross, premiato nel 2004 per aver contribuito al perfezionamento della teoria fisica che descrive le forze governanti l’Universo, ha affermato che la natura non conosce confini tra fisica, chimica e biologia, evidenziando l’importanza di sognare in grande, senza aver paura di rischi e fallimenti.

Tra gli altri premiati di Stoccolma, il biochimico tedesco Hartmut Michel che determinò la struttura tridimensionale di alcune proteine vegetali, vincendo il Nobel per la chimica nel 1988, e Richard Roberts, premiato nel 1993 per aver scoperto lo splicing ovvero il sistema “taglia e cuci” dei geni, che ha posto l’attenzione sul dibattito etico delle colture alimentari geneticamente modificate, argomentando sulla necessità di risolvere la carenza di cibo nel mondo, visto che il problema riguarda 800 milioni di persone.

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Ventrakraman Ramakrishnan, il Nobel indiano presente al Nobel Prize series 2017.
Credit: Wikipedia Cmmons

Negli ultimi tre giorni è stata la volta delle “University lecture”, lezioni tenute dai Premi Nobel nelle città di Gandhiganar, Delhi, Vadodara e Bangalore, in un “face to face” imperdibile per gli studenti indiani che vi hanno partecipato. La ricerca di laboratorio è stata l’“attrice” tematica. Il biologo Venkatraman Ramkrishnan, unico Nobel indiano presente all’evento, e la chimica israeliana Ada Yonath, covincitori del Nobel per la chimica nel 2009 per i loro studi sulla struttura e sulla funzione dei ribosomi, hanno ripercorso lo studio delle molecole biologiche negli ultimi cento anni. Il medico statunitense Harold Varmus, vincitore nel 1989 per il suo contributo nella scoperta degli oncogeni retrovirali, ha tenuto invece una lezione sulla tumorigenesi. Randy Schekman, biologo statunitense, al quale fu assegnato il premio nel 2013 per aver scoperto i geni responsabili della sintesi di proteine coinvolte nel traffico vescicolare, ha raccontato la sua esperienza.

L’auspicio del ministro indiano Modi è che, in seguito all’incontro dei Nobel nel suo stato, l’India possa diventare un’importante destinazione per la scienza” oltre che un Paese competitivamente al passo con le altre potenze politiche.