Sindrome da premio Nobel: anche un genio... Può sbagliare

Sindrome da premio Nobel: anche un genio… Può sbagliare

Di Tinika Sukumaran, III J, IIS “Di Vittorio – Lattanzio”, Roma

Questo saggio partecipa al concorso Hansel e Greta. Il vincitore verrà designato sulla base del numero di voti ricevuti e della valutazione da parte di una giuria di qualità. Le votazioni partiranno il 15 giugno 2020. Per votare cliccare su questo link, selezionare il tema desiderato e cliccare sul pulsante “vota” in fondo alla pagina.

Un grande scienziato, come Luc Montagnier, scopritore del virus dell’HIV, una infezione che attualmente rappresenta un vero flagello per l’umanità, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, ha manifestato in alcune occasioni idee controverse e prive di fondamento scientifico.

Luc Montagnier è un medico, biologo e virologo francese, nato a Chabris il 18 Agosto1932 e professore presso l’istituto Pasteur di Parigi, riconosciuto dalla fondazione mondiale per la ricerca e prevenzione dell’AIDS. Ha scoperto nel 1983 con la dottoressa Françoise Barrè-Sinoussi e il dottor Robert Gallo, il virus dell’HIV, vincendo nel 2008 il premio Nobel per la medicina.

Dopo essersi laureato nel 1955, si è specializzato in Oncologia e nel 1967 si è dedicato a ricerche nell’ambito della virologia, approfondendo i meccanismi di replicazione dei virus a RNA e dei virus a RNA oncogeni ovvero capaci di indurre tumori. Nel 1972 è stato nominato capo dell’unità oncologica virale dell’Istituto Pasteur e due anni dopo direttore del Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS). Nel 1982 ha iniziato le sue ricerche sulla nuova e misteriosa sindrome: AIDS. Nell’anno successivo Montagnier con i suoi collaboratori ha scoperto il virus che causa l’AIDS, dandogli il nome di LAV. In seguito un gruppo di studiosi e ricercatori statunitensi ha confermato le ricerche di Montagnier rinominando il virus con virus T-linfotropico umano di tipo III (HTLV-III). Nel 1986 Montagnier è riuscito ad isolare un secondo ceppo del virus HIV, chiamato HIV-2 e maggiormente diffuso in Africa. In seguito Montagnier si è impegnato in progetti di prevenzione dell’AIDS e nella ricerca di un vaccino efficace contro questa patologia, collaborando con diversi virologi.

Nell’ottobre del 2014 Montagnier ha siglato un accordo di collaborazione con l’I.R.C.C.S. Neuromed per portare avanti alcuni studi di ricerca sulle neuroscienze. Questo istituto è un centro di riferimento italiano e internazionale per la ricerca e la terapia nel campo delle malattie del sistema nervoso e che sostiene anche la lotta contro malattie croniche, come l’Alzheimer, l’autismo, l’AIDS e l’Ebola.

Anche se è un grande studioso e scopritore del virus dell’HIV, alcune sue idee sono controverse. Per quanto riguarda lo stesso virus da lui isolato e per il quale ha vinto un premio Nobel, Montagnier ha affermato, in contrasto con le evidenze scientifiche, che l’HIV è trasmissibile attraverso il contatto del bacio o di uno starnuto, e che per combatterlo basta avere una corretta flora intestinale e una adeguata igiene personale del corpo. Altre sue affermazioni oggetto di critica sono: che entro il 2035 metà della popolazione mondiale sarà autistica a causa dei vaccini e che per sconfiggere la SARS e la malattia del Parkinson è sufficiente utilizzare un estratto di papaya fermentata. A queste hanno fatto seguito diverse sue teorie infondate sull’omeopatia. Inoltre secondo una sua teoria recentissima sul virus SARS-CVO2, il covid-19, è presente una sequenza di HIV e questo per Montagnier, dimostra come il virus sia stato creato in laboratorio. Quest’ultima l’ha esposta basandosi su un articolo pubblicato nel gennaio 2020 da un gruppo di ricercatori dell’Indian Istitute of Technology di New Delhi, ma che fu immediatamente ritirato dagli stessi autori dopo soli due giorni. Tutte queste affermazioni fatte da Luc Montagnier sono state respinte dal modo accademico perché prive di fondamento scientifico.

La figura di Luc Montagnier dimostra come la cosiddetta “Sindrome del premio Nobel” possa colpire un grande studioso, che può sbagliare e dire anche cose non sensate. Non è importante avere un nome ed essere famosi per sentirsi in grado di poter imporre la “propria” verità. Del suo lavoro resta importante la lotta per scoprire un virus terribile, come quello dell’HIV, ed esserne dichiarato meritatamente il padre, anche se molto rimane ancora da fare per sconfiggere questa terribile malattia.