Un recente studio condotto dai ricercatori dell’università Sapienza ha messo in luce, per la prima volta dall’inizio della pandemia, un nuovo modo di interpretare il rischio di trombosi nei pazienti affetti da Covid-19. La scoperta apre la strada a un’identificazione precoce dei soggetti ad alto rischio, oltre che a nuove possibili terapie farmacologiche
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