ERC

L’Università Sapienza si aggiudica tre Erc grants e tre Marie Curie actions

Il 2019 è stato un anno molto gratificante per la ricerca scientifica dell’Università Sapienza. Primo ateneo in Italia per numero di Erc grants e borse di studio Marie Sklodowska-Curie

Anche nel 2019 l’Università Sapienza si è distinta per l’eccellenza della sua ricerca ricevendo tre Erc grants (primo ateneo nel panorama italiano per numero di premi) e tre borse Marie Curie. Sì, anche quest’anno, perché era già accaduto nel 2018 e nel 2017, per citare solo gli anni più recenti. Ma vediamo di cosa si tratta e a chi sono rivolti tali riconoscimenti.

In linea generale, sono entrambe forme di finanziamento erogate dall’Unione Europea all’interno di Horizon 2020, il Programma Quadro in vigore dal 2014 al 2020 per sostenere la ricerca. L’Erc (European research council), è l’agenzia che finanzia i ricercatori di eccellenza degli Stati membri dell’Unione di qualsiasi età, nazionalità e settore disciplinare e, cosa ancor più importante, senza indicazioni di indirizzi specifici, quindi qualsiasi ricercatore può sottoporre idee e progetti. L’Erc premia attività di ricerca di frontiera, cioè che non tengano conto né di confini tra discipline né di confini geografici, e che puntino all’eccellenza e al progresso globale. A questi requisiti rispondono i tre progetti PAGES, QU-BOSS e ANCESTORS che hanno ottenuto il finanziamento di quasi sei milioni di euro complessivi. Ma vediamoli un po’ più da vicino.

Il progetto PAGES, il cui principal investigator è Michela Rossellini, professore associato di Lingua e letteratura latina presso il Dipartimento di scienze dell’antichità, si propone di redigere una nuova edizione critica dell’opera Ars grammatica di Prisciano di Cesarea (grammatico latino che visse tra la fine del quinto e l’inizio del sesto secolo d.C.). Questa nuova edizione, basata sull’analisi sistematica del manoscritto, ha lo scopo di ricostruire il ruolo dell’autore negli studi di greco e nella storia linguistica dell’Occidente. Il tutto con un approccio multidisciplinare che unisce filologia, digital humanities, paleografia, linguistica e analisi multispettrale dei manoscritti. Il progetto QU-BOSS vede come principal investigator Fabio Sciarrino, giovane professore ordinario del Dipartimento di fisica, ed è svolto in collaborazione con l’Istituto di fotonica e nanotecnologie del Cnr di Roma e il portoghese International iberian nanotechnology laboratory. Scopo del progetto è sviluppare una nuova piattaforma basata sulla tecnologia fotonica integrata per rendere ancora più complesso il problema del Boson Sampling, per collocare la fotonica integrata nell’era Nisq (noisy intermediate-scale quantum) aprendo nuovi orizzonti scientifici alla frontiera dell’informazione quantistica, del controllo quantistico, del machine learning e della fotonica integrata. Il terzo progetto finanziato dall’ERC è ANCESTORS, nato dalla collaborazione tra il nostro ateneo, rappresentato dalla dottoressa Mary Anne Tafuri (docente con contratto esterno presso il Dipartimento di biologia ambientale) e l’Università di Cambridge che ne detiene il coordinamento. L’obiettivo è ricostruire la struttura familiare e le relazioni sociali dei nostri antenati nell’Italia preistorica e protostorica attraverso analisi isotopiche di resti scheletrici umani per valutarne stato di salute, dieta e dinamiche di mobilità.

Anche le Marie Sklodowska-Curie Actions sono forme di finanziamento che rientrano nel programma Horizon 2020. L’obiettivo è assicurare lo sviluppo ottimale e dinamico del capitale intellettuale promuovendo la mobilità e la cooperazione dei ricercatori tra differenti paesi, settori e discipline. In dettaglio, le Individual fellowship (vinte dal nostro ateneo) sono borse di studio destinate a ricercatori di eccellenza in possesso del dottorato e che riguardano tematiche relative a differenti settori scientifico-disciplinari. I ricercatori che si sono aggiudicati le tre borse di studio afferiscono tutti al Dipartimento di storia, antropologia, religioni, arte e spettacolo. Iniziamo con Angela Bernardo che ha vinto con il progetto Negotia il cui obiettivo è ricostruire il quadro teorico-pratico della mediazione religiosa attraverso l’analisi di casi studio in Egitto, Italia e Germania. Collaborerà con l’Università americana del Cairo e l’Università di Amburgo. La seconda borsa è stata vinta da Emily Pierini con il progetto The trance volto a studiare l’aspetto terapeutico di pratiche di trance spirituale nell’Ordine spiritualista cristiano Vale do Amanhecer in una prospettiva transnazionale con ricerche in Brasile, Stati Uniti, Italia e Portogallo. Lo studio si avvarrà della collaborazione dell’Università Federale di Santa Catarina in Brasile e dell’Università di Oxford. La terza borsa è stata vinta da Carmelo Russo con un progetto dal titolo Relcapetown che approfondirà, con un approccio etnografico, l’interazione tra religioni e migrazioni a Città del Capo dal punto di vista del concetto di “super-diversità religiosa”, studiando i rapporti tra comunità religiose, spazi urbani e sfera pubblica.

Auguriamo buon lavoro ai nostri ricercatori, auspicandoci che il loro impegno continui a essere premiato portando nuovi riconoscimenti all’ateneo romano.

Credits immagine: Wikimedia Commons