Vannoni, all’inizio della sua carriera di ‘staminalista’, chiese aiuto a Rita Levi Montalcini

Vannoni, all’inizio della sua carriera di ‘staminalista’, chiese aiuto a Rita Levi Montalcini

La telefonata arrivò alla nipote Piera tra il 2007 e il 2008: «Prima di ‘rischiare’ il nome della zia contattai alcuni specialisti. Risultato: non se ne fece nulla»

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Ormai tutto il mondo scientifico è concorde nel ritenere che il metodo Stamina non funzioni e una delle prime a opporsi al controverso metodo a base di cellule staminali fu «la zia Rita».

La zia in questione è la famosa Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina nel 1986 per la scoperta del Fattore di crescita nervoso (NGF). Agli inizi della vicenda Stamina, Vannoni telefonò infatti all’anziana scienziata nel tentativo di coinvolgerla, senza però ottenere alcun risultato.

Facciamo un passo indietro: Vannoni non è un medico, è laureato in lettere e insegna Psicologia generale all’Università di Udine. Nel 2009 costituisce, insieme a due scienziati ucraini, la Stamina Foundation. Stando a quanto si legge sul suo sito, la fondazione «si pone come obiettivo principale quello di riunire ricercatori di differenti paesi altamente specializzati nell’ambito delle cellule staminali adulte». Dagli esordi a oggi, attraverso la Stamina Foundation molteplici sono state le manovre di Vannoni per cercare di dare una patina scientifica al metodo Stamina.

Tra queste, quella raccontata dalla nipote della scienziata, Piera, che in una dichiarazione ad Adnkronos salute ricorda di essere stata contattata dalla Fondazione e che «l’idea era quella di continuare a studiare una possibile utilità nel settore delle staminali del fattore di crescita nervoso NGF». Utilità peraltro già dimostrata da precedenti lavori.

«Prima di ‘rischiare’ il nome della zia» continua Piera, l’entourage della scienziata contattò alcuni specialisti del settore per valutare l’attendibilità scientifica e la fattibilità della proposta di Stamina Foundation. Gli specialisti interpellati anticiparono quello che si sarebbero trovati a dover spiegare mesi dopo durante il tam tam mediatico: il metodo Stamina non ha valore scientifico perché non segue le vie tradizionali della scienza e della ricerca, fatte di pubblicazioni, attese e confronti. Risultato del tentativo di Vannoni di ottenere la collaborazione della premio Nobel: «non se ne fece nulla».